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IL “SUONO” DI LISZT A VILLA D’ ESTE – XII^ EDIZIONE
28 Aprile | 11:15 - 13:00
€10Varietà di timbri e accostamenti di colori”
(abbinamenti, anche inusuali, di strumenti e musiche)
“Due pianoforti: antico e moderno in due Concerti”
musiche di L.van Beethoven e S.Rachmaninov
ai due pianoforti Jacopo Feresin e Francesco Grano
Auditorium “Romina Trenta” della Casa delle Culture e della Musica
(ex Convento del Carmine)
Piazza Trento e Trieste – Velletri (Roma)
Posto unico non numerato € 10 prenotazione (consigliata) ai nn. 371 1508883 – 339 3381360
Questa XII edizione della Rassegna intende far conoscere e valorizzare, insieme con la varietà di timbri lungo la tastiera tipica del pianoforte antico, l’impasto sonoro risultante dal suo utilizzo nel repertorio cameristico in formazioni strumentali varie, anche inusuali e poco frequentate. È il caso, ad esempio del duo arpa-pianoforte, di quello chitarra-pianoforte, come pure del duo mandolino-pianoforte, del quale ultimo abbiamo peraltro la testimonianza documentata di esser stato praticato dallo stesso Liszt nel 1824 quando, straordinario fanciullo prodigio, fu mandato dodicenne a Londra dallo stesso Sebastien Erard per promuovere il suo nuovissimo modello di pianoforte, già sostanzialmente uguale a quello dei nostri concerti. Altro accostamento inconsueto di strumenti sarà anche il duo del pianoforte ottocentesco con quello attuale, formula che comunque avevamo già sperimentato in un “supplemento” della X edizione e con risultati veramente eccellenti.
Ricordiamo ancora una volta che questa manifestazione, nata per il bicentenario di Liszt nel 2011, si basa sull’uso di un pianoforte Erard del 1879, della stessa fabbrica e quasi identico a quello che Liszt usò nella sua straordinaria carriera concertistica ed ebbe anche nei suoi soggiorni a Villa d’Este: da qui il nome che la Rassegna mantiene, pur essendosi attualmente spostata dalla villa di Tivoli. Va poi notato che in questo 2024 si sono aggiunti, sotto lo stesso nome, numerosi altri concerti – dislocati anche nel pregevole Palazzo Sforza-Cesarini di Genzano – a corollario di questo nucleo tradizionale di concerti matinée della domenica curati personalmente dal sottoscritto: il comune denominatore è l’uso di tastiere d’epoca, a Velletri lo storico pianoforte Erard del 1879 e a Genzano clavicembalo, fortepiano, con altri vari strumenti d’epoca, pure barocchi e rinascimentali, sia originali che ricostruiti conformi.
Come ogni anno, fin dalla prima edizione, la Rassegna propone la presenza anche di giovani interpreti, sempre comunque di comprovati talento e bravura, consentendo loro un’esperienza particolare su, e insieme con, uno strumento inusuale e particolare, e contribuendo altresì a migliorarne l’immagine, poiché prevede una loro partecipazione alla pari con altri interpreti di lunga esperienza e di grande fama e prestigio nazionali ed internazionali.
Le ricorrenze sono in fondo il pretesto e l’occasione di esplorare autori e opere ogni volta diversi: è il caso quest’anno di ricordare il centenario della scomparsa di tre grandi compositori quali Gabriel Fauré (1845-1924) e Giacomo Puccini (1858-1924), nonché Ferruccio Busoni (1866-1924) previsto nell’unico concerto per pianoforte solo della presente edizione, nella quale l’accostamento di colori è da intendersi in senso lato, non solo in quello letterale di accostare suoni di strumenti diversi ma pure di mettere insieme musiche di autori, di epoche e di stili tra loro anche molto distanti. Un evento speciale ci sarà a concludere il 150enario della nascita di Rachmaninov, con il suo concerto per pianoforte e orchestra sicuramente più conosciuto ed amato: il n.2 op.18, ovviamente in una riduzione per piccola orchestra di soli archi che permette di gustare la bellezza della sua esecuzione dal vivo pure in un ambiente adatto alla sola musica da camera; e tuttavia non finisce qui, perché nel successivo appuntamento (ancora nel mese di aprile, essendo Rachmaninov nato l’1 aprile 1873) ascolteremo il suo assai meno noto Concerto n.1 op.1, questa volta nella versione, ancora più ridotta, per due soli pianoforti.
Il già citato duo mandolino–pianoforte di Liszt e Vimercati sarà letteralmente rievocato, perché verrà proposto proprio il brano che suonarono insieme, e per giunta siamo esattamente a 200 anni dall’avvenimento, che in fondo coincide pure con la presentazione ufficiale del prototipo del nostro pianoforte; altra rievocazione sarà pure quella della disputa tra l’arpa cromatica di Pleyel e quella a pedali doppio scatto di Erard – vinta poi da quest’ultima – con l’esecuzione dei due brani composti rispettivamente a sostegno dell’una e dell’altra da Debussy e Ravel.
Siamo fiduciosi che il nostro pubblico troverà quindi validi motivi d’interesse storico ed estetico per seguire con assiduità questa XII edizione.
Giancarlo Tammaro